Eccoci giunti alla seconda puntata con i cinque titoli selezionati casualmente dalla nostra collezione personale. Ricordiamo che ci sarà genere, data, ranking o console di riferimento, ma solo il gusto di condividere varie opinioni su molti titoli da noi giocati (e finiti) nell’arco della nostra carriera da gamer.
Mi ricordo all'epoca di aver avuto molte aspettative su questo titolo. Ricordo anche che necessitava di un PC abbastanza potente per essere goduto al meglio. Bè, una volta provato la delusione fu davvero cocente. Loki parte male per via di design pacchiano, con eroi tamarri all'invero simile e colori sfarzosi i quali neanche Moira Orfei indosserebbe. Il gioco finisce anche peggio, con stage generati casualmente ma completamente anonimi, le sterili situazioni sparse per le piccole mappe di gioco non migliorano di certo l’esperienza del gameplay, la noia si fa sentire davvero presto.
Loki doveva essere l'erede di Titan Quest ma non bastò un concept interessante per salvare la baracca. Hack and slash davvero trascurabile.
Loki doveva essere l'erede di Titan Quest ma non bastò un concept interessante per salvare la baracca. Hack and slash davvero trascurabile.
Punch Quest è un gioco che mischia elementi arcade con i tipici giochi casual "running" per dispositivi mobile. Il mix è davvero ben riuscito, una giocabilità semplice unita a sessioni mordi e fuggi rendono il titolo un ottimo passatempo. La grafica in pura pixel art impreziosisce l'opera, ed è una vera goduria per gli occhi. Pochi euro e tanto divertimento, ottimo compagno nei momenti morti, l’unica pecca è che crea dipendenza. Consigliato!
Battle Arena Toshiden per il caro vecchio Game Boy è sicuramente una gradita sorpresa. Oltre a sfoggiare una bella grafica, arricchita con un delizioso stile super deformed in puro stile giapponese, il titolo di Takara stupisce anche per un'ottima giocabilità, immediata e semplice, ricco di un rooster tratto direttamente dagli episodi principali. Ognuno vanta un set di mosse personale e un finale da scoprire. Un porting davvero ben riuscito e confezionato, consigliato agli amanti del genere e ovviamente a tutti fans della saga.
Exhumed (conoscito anche come Power Slave negli Stati Uniti) è FPS d'annata davvero interessante. Soprattutto per quello che concerne l'atmosfera di gioco. Infatti occorrerà farci strada tra mummie, scarabei, scorpioni e demoni nei panni di un soldato americano incaricato di far luce su strani avvenimenti accaduti sulla città egizia Karnak. Il gioco è in parte chiaramente ispirato al famoso film Stargate. Idea interessante e sfruttata bene. L’impostazione FPS non brilla di originalità, tuttavia garantisce qualche idea interessante come l'apprendimento di nuove abilità e una barra aggiuntiva speciale. La conversione Saturn del gioco è ancora oggi considerata la migliore. Per gli amanti del genere va assolutamente provato, a maggior ragione sulla console 32 bit della Sega.
Mi imbarazza scrivere su questo Final Fantasy, se è vero che da una parte non riesce a raggiungere la sufficienza dall'altra molte idee mi hanno colpito in maniera positiva. Citiamole subito senza indugi: Final Fantasy XIII ha una buona caratterizzazione dei personaggi, una grafica perfetta per il contesto e un battle system davvero ben calibrato. Purtroppo però il tutto è reso vano da una lentezza narrativa e da una linearità angosciante. Quando il gioco inizia a mostrare i primi accenni di apertura con una world map un po' più libera e un discreto numero di missione secondarie da svolgere eccolo lì che finisce... e finisce male per quanto mi riguarda, con un boss finale troppo squilibrato il quale necessita una gran pazienza per essere sconfitto, pazienza che non sono riuscito ad avere. Malgrado tutto rimpiango ancora di non essere riuscito a terminarlo perché come ho detto qualcosa di davvero buono c'è, ma la sola idea di passare altre ore a prendere livelli e di avere come unica alternativa quella di camminare su e giù per la mappa mi fa venir male... . Bocciato, a malincuore.
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