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22 mag 2016

Speciale: Big Action Mega Fight! - Il picchiadurino scorrevolino che passa tranquillo!

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Il titolo del post imprestato dagli amici di Free Playing descrive con poche parole cos’è sostazialmente Big Action Mega Fight. Beat ‘em up sviluppato da Double Stallion Games destinato originariamente per Android e iOS, successivamente è sbarcato anche su PC grazie a Steam.
La storia narra le vicende di Brick, un baffuto omone dai pugni facili, che deve liberare Megatropolis da un folto gruppo di criminali. E quale modo migliore se non quello di ripulire le strade a suon di becere scazzottate?
Inutile dire che il titolo del team canadese si fa forte della vena nostalgica degli appassionati di grandi classici come Streets of Rage e Double Dragon.
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Tuttavia il gameplay appare alla prova dei fatti molto ridimensionato rispetto ai titoli citati sopra. Big Action Mega Fight è un compromesso nato dalla volontà di proporre qualcosa di classico in piattaforme Mobile. E bisogna dire che l’esperimento è sicuramente riuscito. Se da una parte si perde la complessità di un picchiaduro a scorrimento tradizionale, dall’altra parte si può godere di una giocabilità senza fronzoli e intuitiva, estremamente adatta per le sessioni mordi e fuggi.
L’avventura è composta da oltre 30 livelli, di brevissima durata, dove a rompere la monotonia arriva la possibilità di collezionare monete per sbloccare nuovi potenziamenti e tecniche segrete. Quest’ultime sono mosse speciali dal potere devastante, tuttavia se ne potrà utilizzare solo una a stage, scelta casualmente da una sorta di roulette.
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Anche a livello tecnico il gioco è molto “easy”, fatto da una grafica bidimensionale in stile cartoon, davvero molto simpatica. Sopra la media invece sono le musiche, ispirate e cariche di quella reminiscenza di inizio anni 90 che fa sempre piacere. Mentre le voci e gli effetti sonori sono davvero bruttini, poco incisivi e anonimi, cosa che si evidenzia maggiormente nella versione PC.
Per il resto Big Action Mega Fight rientra nei canoni dei giochi Mobile, garantendo schermate di intermezzo di buona fattura e una mappa dinamica con la possibilità di rigiocare i livelli precedenti per raggiungere il record miglior.
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Il lavoro di Double Stallion Games è in definitiva una leggera divagazione del genere, adatto più come un passatempo che come un’esperienza di gioco completa. Nonostante il carico di simpatia che porta con sé, è impossibile non vedere anche i suoi grossi difetti, i quali si traducono in una varietà di nemici piuttosto esigua (affronterete in pratica sempre gli stessi sgherri, dal primo all’ultimo stage), la mancanza di una modalità multiplayer per la versione casalinga e un level design davvero fin troppo semplicistico.
In ogni caso Big Action Mega Fight rimane un buon prodotto per chi cerca qualcosa da giocare nel tempo perso senza accontentarsi dell’ennesimo “tap game”. Ottimo per spegnere i neuroni e accendere la modalità “button mashing” che è in ognuno di noi.
Video gameplay Big Action Mega Fight!
Sito ufficiale (in inglese)
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17 mag 2016

L’evoluzione della serie Street Fighter in un video!


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Considerato da molti come il “Pac-Man degli anni 90”, Street Fighter II è stato uno dei maggiori successi dell’intera storia dell’industria dei videogiochi. Oggi quei tempi fatti di gettoni e jeans strappati sono lontani, ma la leggendaria saga della Capcom conserva ancora il suo fascino, riuscendo ad abbattere anche le barriere generazionali di videogiocatori. Inutile dirlo: Street Fighter è ancora oggi sinonimo di picchiaduro.
In questo video possiamo assistere come la saga si è evoluta attraverso gli anni, e benché conti solo cinque episodi effettivi e tre prequel, il numero di giochi che ospitano i suoi personaggi sono davvero tantissimi, spesso di dubbia qualità, altre volte vere e proprie pietre miliari.
E voi li conoscete tutti? Non vi rimane che guardare il video:
Video STREET FIGHTER - Evolution.
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15 mag 2016

Speciale: Runbow - Quando anche i colori si mettono contro!

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Se c’è un titolo che rappresenta al meglio la scena indie sul Wii U, questo onore aspetta a sicuramente a Runbow. Già, perché la fatica di 13AM Games è frizzante e vario proprio come il catalogo dei giochi indipendenti presenti nello eShop. Shovel Knight, Minecraft, Affordable Space Adventures, Shantae, Swords & Soldiers II, Trine; sono solo alcuni tra i validissimi prodotti che arricchiscono il catalogo dello store della Nintendo. E non è un caso che la software house di Kyoto spesso e volentieri promuove queste perle indipendenti pubblicandole in prima pagina. Ma se c’è una bandiera tra questi, sicuramente l’onore aspetta a Runbow, nonostante ad una prima occhiata possa sembrare niente di così speciale.
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Sotto un look così minimalista, da sembrare più un app per smartphone che un videogioco, Runbow nasconde un’anima ludica pronta a saltare fuori appena si prende in mano il pad. Già, perché giocare al titolo del team di Toronto vuol dire entrare nel vivo di una festa: musica esotica, personaggi buffi, modalità a non finire e tanti colori. Proprio quest’ultimi sono i grandi protagonisti in Runbow, merito della loro capacità di plasmare questo platform, forse dalle meccaniche fin troppo classiche, ma dall’animo stravagante.
Immaginate che lo sfondo del livello sia continuamente filtrato da colori diversi e che lo stage sia costituito da piattaforme colorate. Ecco, quelle stesse piattaforme spariscono e appaiono in base al loro colore e a quello dello sfondo, in un continuo susseguirsi di salti ponderati e acrobazie del nostro personaggio.
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La giocabilità di Runbow vive un equilibrio tra ritmo e prontezza di riflessi, almeno per quanto concerne la campagna offline, la quale con una miriade di brevi livelli saprà sicuramente mettere alla prova anche il più esperto giocatore di platform. Ma nella veste online il gioco si dimostra camaleontico come i suoi stage e propone così un pacchetto di modalità davvero avvincenti, capace di distaccarsi dalle meccaniche di semplice gioco di piattaforme.
Spiccano tra queste le scazzottate in stile Super Smash Bros e le gare di velocità senza esclusioni di colpi; davvero divertenti e capaci di far uscire il peggior infame che è in noi. Ovviamente le medesime prove possono essere giocate anche offline, fino ad un massimo di nove giocatori. Insomma, la parola d’ordine quando si gioca a Runbow è: party!
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A rendere ancora più colorata la festa entrano in aiuto un sacco di guest-star direttamente dalla scena indie. Shovel Knight, Gunvolt, Teslamancer o Juan, sono solo alcuni dei protagonisti dei loro rispettivi titoli a essere personaggi giocabili in Runbow. Cosa che rimarca come il titolo di 13AM Games sia davvero a modo suo iconico, rappresentando al meglio la scena indipendente della console Nintendo.
Un titolo semplice, non epocale, ma sicuramente in grado di garantire svarianti ore di divertimento. La dimostrazione che Nintendo ha fatto davvero bene ad aprire agli sviluppatori indipendenti,  sperando che questo trend crescerà sulla famigerata NX.
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5 mag 2016

Our Hero! Hyper Sword è su Kickstarter in cerca di fondi!

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Chi segue queste pagine sicuramente ricorderà della trilogia action RPG di Our Hero! realizzata da Ste’s Project (per i più smemorati cliccare qui per leggere l’articolo intero). Ora lo sviluppatore italiano torna sulle scene con Our Hero Hyper Sword su Kickstarter.
Il progetto ha l’ambizione di far fare alla saga un netto salto di qualità, rinnovando così grafica e motore di gioco, abbandonando definitivamente il tool RPG Maker. Per questo servono dei fondi, e in base al risultato ottenuto Our Hero! Hyper Sword potrà anche essere espanso.
Per supportare al progetto vi rimando alla pagina ufficiale di Kickstarter: https://www.kickstarter.com/projects/295102773/our-hero-hyper-sword?ref=discovery, mentre qui sotto potete vedere il trailer!
Video trailer Our Hero! Hyper Sword
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Star Fox Zero, la recensione - Il grande ritorno di Fox McCloud su Nintendo Wii U!

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Dopo ben 6 anni di silenzio torna la saga di Star Fox con un nuovo episodio sviluppato da Platinum Games e supervisionato da Shigeru Miyamoto. Nonostante un annuncio burrascoso come una Arwing nel mezzo di una battaglia galattica su Cornelia, Star Fox Zero si è rivelato tutt’altro che una delusione.
Il nuovo titolo per Nintendo Wii U promette una buona dose di divertimento e azione in stile arcade come non se ne vedeva da tempo. Certo, non è tutto oro quello che luccica, e anche Star Fox Zero ha i suoi difetti… ma per questo vi invitiamo a leggere la nostra recensione, ancora una volta ospitata gentilmente su TrueGamers.it a questo indirizzo:  http://www.truegamers.it/starfox-zero-recensione/
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4 mag 2016

Speciale: Curse of the Crescent Isle DX - L’indie game che strizza l’occhio a Super Mario Bros 2!

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Negli ultimi anni, grazie all’aumentare della possibilità dell’autopubblicazioni, sono usciti svarianti titoli Indie ispirati all’intramontabile era 8 Bit. L’esempio più famoso è sicuramente Shovel Knight, vera e propria magnificenza e tributo dei giorni nostri a tutta la bontà delle meccaniche old school. Ma non mancano anche produzioni minori di egual qualità, come il non troppo mai elogiato Oniken (qui potete leggere un nostro titolo al riguardo).
Poi, in mezzo a questi nomi altisonanti, c’è anche una scena di sviluppatori arrangiati alla meglio che provano a tramutare i loro sogni d’infanzia in realtà. E’ il caso di Adam Mowery e del suo Curse of the Crescent Isle DX (disponibile per PC, MAC e Linux), versione potenziata di Curse of the Crescent Isle, uscito qualche anno prima per Xbox Live.
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Il gioco attinge a piene mani dal gameplay di Yume Kōjō: Doki Doki Panic (platform del 1987 per NES famoso alle cronache per essere stato da noi rimpiazzato con il nome di Super Mario Bros 2), ma differentemente dal titolo Nintendo, qui non useremo la raccolta di ortaggi per sconfiggere i vari mostri, qui i vari nemici raccolti serviranno per risolvere rompicapo dal sapore puzzle.
Così c’è il mostro che quando viene scagliato contro un altro raddoppia la loro grandezza, un altro ci sarà utile per spaccare le rocce e un altro ancora sarà indispensabile per ghiacciare l’acqua, e così via. Inutile dire che ognuno di essi sarà indispensabile per proseguire l’avventura, la quale ad un primo momento non propone un grandissimo level design, ma andando avanti di stage in stage si potrà apprezzare una continua ed equilibrata articolazione dei livelli.
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Graficamente Curse of the Crescent Isle DX è un delizioso tributo alla terra del Sol Levante. Gli eroi, i nemici e i boss sono caratterizzati con un delizioso stile nipponico che rimanda la mente ai ricordi lontani, in particolare al mai troppo elogiato Alex Kidd. Riuscendo così a ricreare con efficacia la sensazione di giocare ad un titolo del passato.
La vena marcatamente retrò si fa sentire anche nell’uso sapiente dei temi in chiptune, forse la parte migliore dell’intero prodotto. Ammiccanti e freschi, rispecchiano la vena leggera dell’intero prodotto confezionato da Adam Mowery.
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Nonostante la tanta passione intrapresa nel progetto è però impossibile non soffermarsi sulle incertezze del gameplay. Curse of the Crescent Isle DX è un titolo fin troppo semplice; può essere completato senza grandi sforzi in meno di un’oretta, o poco più. Qualche volta si incappa in qualche bug che ci ricostringerà a partire dall’ultimo checkpoint, e spesso questo consiste nella maggior sfida proposta dall’intera avventura. Anche le boss battle, per quanto divertenti, appaiono prive del mordente necessario per dare una reale sensazione di soddisfazione. Inoltre le modalità secondarie (Speedrun Mode e Boss Rush Mode) non aggiungono un vero valore aggiuntivo all’esperienza di gioco, apparendo così come dei contenuti extra forzati e fuori contesto.
In ogni caso, tenendo conto anche della natura amatoriale del progetto, Curse of the Crescent Isle DX è un titolo discreto, che saprà comunque intrattenere gli amanti di retrogaming.
Video gameplay di Curse of the Crescent Isle DX.
Curse of the Crescent Isle DX su Steam (in inglese)
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