La Sega dei tempi d’oro è ricordata per innumerevoli produzioni di alto livello e tra queste ci sono sicuramente i suoi giochi di guida. Lo stesso Yu Suzuki (produttore geniale e storico ex membro dell’azienda giapponese) era un prolifico sviluppatore di giochi di corse. La storia dei giochi di corse della Sega iniziò nel lontanissimo 1979 con l’arcade racing su tre cabinati verticali Monaco GP, gioco dove la frenesia ne faceva da padrone. Con una visuale dall’alto il giocatore era trasportato in una pista dove ogni tipo di insidia era dietro l’angolo: strade scivolose, tunnel oscuri, piloti suicidi e strade strette erano il carburante per un’azione sempre adrenalinica e vivace. Monaco GP rimane uno dei giochi di corse genuinamente arcade ancora più divertenti da giocare nonostante siano passati più di due decenni dalla sua uscita. Il titolo ebbe svarianti conversioni per console e tre seguiti (Pro Monaco GP, Super Monaco GP e Ayrton Senna's Super Monaco GP II), ma nessuno riuscì ad eguagliare il fascino dell’originale. Nella collezione Sega Ages 2500 per Play Station 2 possiamo godere di un remake abbastanza fedele alla conversione ufficiale, ed è ad oggi l’ultima apparizione di Monaco GP sul mercato dei videogiochi.
Quando si parla di Sega è impossibile non citare il nome di OutRun. Classe 1986 e partorito dalla mente geniale di Yu Suzuki, Out Run è un vero e proprio must dell’epoca. Il concept del gioco era a dir poco stravagante: a bordo di una lussuosa Ferrari il protagonista accompagnato dalla propria fidanzata dai lunghi capelli biondi doveva percorrere con il suo bolide un tragitto composto da una mappa snodata in 15 schemi di gioco piena di curve, imprevisti e oppositori a rendere ancor più arduo arrivare sani e salvi fino al prossimo check point. Tutto era coloratissimo e scanzonato e arricchito da un elaborato effetto di sprite scaling, il quale dava maggiore profondità e realismo alla grafica; ma il titolo riuscì soprattutto per la sua ottima giocabilità e livello di sfida, infatti furono questi fattori a rendere celebre OutRun. Ancora oggi non sono pochi coloro a sostenere che questo episodio sia inarrivabile nonostante lo sforzo di Sega di rilanciare il brand più volte.
Quando si parla di Sega è impossibile non citare il nome di OutRun. Classe 1986 e partorito dalla mente geniale di Yu Suzuki, Out Run è un vero e proprio must dell’epoca. Il concept del gioco era a dir poco stravagante: a bordo di una lussuosa Ferrari il protagonista accompagnato dalla propria fidanzata dai lunghi capelli biondi doveva percorrere con il suo bolide un tragitto composto da una mappa snodata in 15 schemi di gioco piena di curve, imprevisti e oppositori a rendere ancor più arduo arrivare sani e salvi fino al prossimo check point. Tutto era coloratissimo e scanzonato e arricchito da un elaborato effetto di sprite scaling, il quale dava maggiore profondità e realismo alla grafica; ma il titolo riuscì soprattutto per la sua ottima giocabilità e livello di sfida, infatti furono questi fattori a rendere celebre OutRun. Ancora oggi non sono pochi coloro a sostenere che questo episodio sia inarrivabile nonostante lo sforzo di Sega di rilanciare il brand più volte.
Un gioco che non è molto famoso (almeno da noi) ma che merita la nostra attenzione è sicuramente Power Drift del 1988. Per certi versi è il padre di quelli che oggi genericamente chiamiamo “kart game” (alla Mario Kart per intenderci); infatti il titolo aveva alcune innovative featuring che ancora oggi si possono riconoscere in titoli recenti. Ad esempio la possibilità di giocare con 12 piloti differenti, ognuno dei quali con un proprio stile grafico ben definito e una macchina in dotazione esclusiva. Ognuno di essi gioiva in maniera plateale per le proprie imprese e forse gufava anche per gli altri concorrenti. Il gioco conteneva 25 piste, tutte diverse e spericolate, abbellite con effetti zoom e con l’ottimo sprite scaling in stile OutRun. Un titolo originalissimo per l’epoca.
Arriviano agli anni 90 i quali sono segnati dall’arrivo di Virtua Racing nel 1992, un gioco di Formula Uno che faceva uso della nuovissima grafica 3D poligonale collaudata qualche anno prima già da titoli come Winning Run di Konami e Hard Drivin di Atari, tuttavia fu la prima volta che un gioco di guida raggiunse tali livelli qualitativi garantendo comparto tecnico strabiliante. Elegante, fluido e preciso, ancora oggi Virtua Racing è uno dei prodotti più ricercati dai cultori del genere.
Arriviano agli anni 90 i quali sono segnati dall’arrivo di Virtua Racing nel 1992, un gioco di Formula Uno che faceva uso della nuovissima grafica 3D poligonale collaudata qualche anno prima già da titoli come Winning Run di Konami e Hard Drivin di Atari, tuttavia fu la prima volta che un gioco di guida raggiunse tali livelli qualitativi garantendo comparto tecnico strabiliante. Elegante, fluido e preciso, ancora oggi Virtua Racing è uno dei prodotti più ricercati dai cultori del genere.
L’anno dopo vide luce Daytona USA titolo ricordato ancora da molti per un ottimo porting su Saturn. Il gioco originale a differenza dello stile essenziale di Virtua Racing offriva maggiori poligoni e un mondo ricco di texture, tutto questo poteva essere goduto in un gameplay che manteneva i 60 fps costanti, sia in singolo che nelle partite a due giocatori. Riguardo a quest’ultima opzione la Sega introdusse il collegamento di due cabinati in modo tale che i giocatori potessero sfidarsi uno di fianco all’altro in tempo reale. Daytona USA è ancora oggi uno dei giochi più importanti del genere e ricco di spunti interessanti. Anche il suo sequel Daytona USA 2 è di altissimo livello.
Giungiamo verso la fine di questa scorrazzata tra i giochi di corse made Sega per parlare del titolo forse più conosciuto anche tra i nuovi giocatori, ovvero il glorioso Sega Rally Championship. Al di la di un superbo comparto tecnico quello che rese Sega Rally Championship diverso fu la sua giocabilità, per la prima volta in maniera consistente un gioco di guida gettava le basi di una fisica realistica delle macchine con l’interagire dei tracciati. Anche il controllo delle vetture raggiunse nuovi standard qualitativi garantendo al giocatore un controllo totale della guida. Il capolavoro influenzò anche l’ottimo Colin McRae Rally della Codemasters, e scusate se è poco.
Giungiamo verso la fine di questa scorrazzata tra i giochi di corse made Sega per parlare del titolo forse più conosciuto anche tra i nuovi giocatori, ovvero il glorioso Sega Rally Championship. Al di la di un superbo comparto tecnico quello che rese Sega Rally Championship diverso fu la sua giocabilità, per la prima volta in maniera consistente un gioco di guida gettava le basi di una fisica realistica delle macchine con l’interagire dei tracciati. Anche il controllo delle vetture raggiunse nuovi standard qualitativi garantendo al giocatore un controllo totale della guida. Il capolavoro influenzò anche l’ottimo Colin McRae Rally della Codemasters, e scusate se è poco.
Eccoci giunti alla fine di questo omaggio verso i giochi di corsa Sega e chiudiamo alla grande parlando di F355 Challenge del 1999. Un gioco prettamente di simulazione il quale si distacca dalla matrice arcade dei titoli passati della software house di Tokyo aggiungendo maggiore realismo all'esperienza di guida della vettura. Non di meno importanza è ricordare che la bellezza della “versione da bar” può essere gustata allo stesso modo nell’egregia conversione Dreamcast.
A rendere unico F355 Challenge oltre all’ottima giocabilità è anche il contenuto artistico delle sue evocative piste, tra cui le bellissime Fiorano e Atlanta, fanno si che non si guardi solo all’acceleratore ma si scruti anche l’ottimo livello grafico delle ambientazioni sentendosi parte viva del gioco.
Non potevamo chiudere in miglior modo questo articolo on the road se non con una bella foto di una Ferrari 355 e il gioco che fu il canto del cigno di Sega, la quale ha scritto la storia di uno dei generi intramontabili del mondo dei videogame.
A rendere unico F355 Challenge oltre all’ottima giocabilità è anche il contenuto artistico delle sue evocative piste, tra cui le bellissime Fiorano e Atlanta, fanno si che non si guardi solo all’acceleratore ma si scruti anche l’ottimo livello grafico delle ambientazioni sentendosi parte viva del gioco.
Non potevamo chiudere in miglior modo questo articolo on the road se non con una bella foto di una Ferrari 355 e il gioco che fu il canto del cigno di Sega, la quale ha scritto la storia di uno dei generi intramontabili del mondo dei videogame.
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