La console Master System fu rilasciata da SEGA per la prima volta sul suolo giapponese nel 1985 con il modello chiamato: SG-1000 Mark III. Con i suoi 8 bit di potenza riuscì a fare concorrenza al rivale Nintendo Entertainment System aggiudicandosi una fetta importante di utenza, soprattutto nel vecchio continente, dove la SEGA fin dalle origini riscosse un un successo non indifferenze, piazzandola tra metà degli anni 80 e metà anni 90 come la software house più famosa e incisiva dopo la Nintendo.
Merito di tale successo commerciale fu sicuramente una riuscita campagna pubblicitaria e un hardware davvero performante. Infatti il Master System era il frutto di un lungo lavoro iniziato nel 1983 con il non troppo famoso SG-1000 e ampliato fino al terzo modello, da noi conosciuto successivamente appunto con il nome di Master System.
La console della software house di Kyoto riuscì a meravigliare i giocatori grazie ad una resa grafica davvero incredibile e nettamente superiore alla concorrente Nintendo.
La console della software house di Kyoto riuscì a meravigliare i giocatori grazie ad una resa grafica davvero incredibile e nettamente superiore alla concorrente Nintendo.
Oltre alla potenza il Master System, soprattutto in versione occidentale e nella sua seconda incarnazione, vantava un design accattivante e futuristico. Addirittura diversi giochi vennero precaricati per essere venduti in bundle con la console (come il famoso combo con Alex Kidd) creando un alone di fascino indiscutibile da parte di migliaia e migliaia di appassionati del settore. Come il NES vantava anche di una Light Gun, più “seriosa” della Zapper. Mentre le cartucce erano notevolmente più piccole della controparte Nintendo. Per quanto riguarda il joypad invece la mancanza del bottone start era compensata dal tasto pausa sulla parte alta della console.
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Ma il successo non fu solo il merito di una console ben progettata, il Master System oltre ad essere un hardware di tutto rispetto ancora oggi vanta giochi fantastici, di rara qualità per la sua epoca. Basta pensare ad Alex Kidd, gioco indimenticabile per gli amanti dei platform game. Così come il debutto del primo Sonic, graficamente e gameplay alle stelle. In più non mancavano conversioni di buona fattura di molti giochi arcade come Out Run, Shinobi, Double Dragon, Hang-On o Shinobi. Ottime anche le conversioni di classici del livello di Streets of Rage, King’s Quest, Ninja Gaiden, Wonder Boy e di saghe esclusive; tra cui spicca l’indiscusso capolavoro Phantasy Star seguito dal grandioso Ecco The Dolphin.
I titoli da citare sarebbero davvero troppi per questo spazio e ognuno di essi meriterebbe un discorso a sé per qualità.
Il Master System riuscì a far suoi così tanti videogiochi di qualità da aggiudicarsi un supporto fino ai primi anni novanta. In Brasile il successo fu così enorme che uscì il SEGA Master System III, insieme ad una versione portatile denominata Master System Compact.
Il Master System riuscì a far suoi così tanti videogiochi di qualità da aggiudicarsi un supporto fino ai primi anni novanta. In Brasile il successo fu così enorme che uscì il SEGA Master System III, insieme ad una versione portatile denominata Master System Compact.
Senza ombra di dubbio il mitico 8 bit di SEGA è riuscito a ritagliarsi un posto importante nella storia dei videogiochi. Una testimonianza indiscutibile del valore delle produzioni giapponesi, la quale insieme al NES segnò definitivamente il mondo videoludico, tanto da modificarne il percorso e rendendolo sempre più vicino al mondo dell’arte oltre che a quello dell’intrattenimento. Gli storici giochi del Master System sono ancora lì a dimostrarlo, nonostante i quasi 30 anni sul groppone, sono un segno indelebile di un’epoca ricca di creatività e voglia di sperimentare nonostante evidenti limiti hardware. Perché si sa, i sogni molto spesso superano la realtà.
Link approfondimento:
Info SEGA Master System (da Wikipedia, italiano)
Lista giochi (da Wikipedia, inglese)
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