Ma come dev'essere un gioco dedicato ai Motorhead?
Rozzo, molto rozzo!
Rozzo, molto rozzo!
Questa dev’essere la risposta che si sono dati quei simpaticoni della Virgin quando nel lontano 1992 decisero di pubblicare Motorhead per Amiga. Titolo sviluppato dagli sconosciutissimi Kaitsu Software, eclissati dopo aver dato alla luce tanta “bontà videoludica”.
Il risultato? Un picchiaduro a scorrimento ignorante, abbozzato e tremendamente trash.
Dimenticatevi Brutal Legend e cose del genere, Motorhead è fatto per metallari di un’altra epoca, i quali spesso erano anche degli irrimediabili nerd che passavano le ore del doposcuola (ma spesso e volentieri anche le altre) in qualche lercia sala giochi o baretto di periferia.
Nei panni di niente po’ po’ Lemmy Kilmster dovevamo farci strada a suon di cazzotti, riffoni stordenti, colpi di basso sullo stomaco, alitosi e rutti da guinness dei primati. Insomma la solita meccanica dei beat em up a scorrimento di quegli anni, anche se i comandi apparivano particolarmente scomodi, infatti per eseguire un movimento bisognava tenere premuto il bottone e in base alla direzione eseguita con la croce digitale si poteva eseguire un colpo, una mossa speciale, un salto, eccetera eccetera. Cosa non rarissima nell’Amiga ma che potrebbe risultare particolarmente scomoda, soprattutto ai neofiti.
In ogni caso, una volta superata lo scoglio dei comandi, il gioco offriva una discreta dove si divertimento, merito anche degli esilaranti intermezzi che vedeva Lemmy scorazzare in Harley Davidson, raccattare whiskey e altre sostanze “non meglio identificate”, scolarsi pinte di birra al saloon nell’intento di collezionare più punti o amoreggiare con le immancabili groupie.
Insomma, qualsiasi luogo comune riguardante il mondo del Rock che avete in mente in questo gioco c’è. Appunto, c’è anche quello. Sì, sì, proprio quello. Ci sono infatti anche da pestare i nemici rigorosamente dediti ad altri generi musicali. Ecco così sbucare l’improbabile città Rapcity con loschi skater, writer e strafatti rapper; oppure imbattersi in una discoteca piena e zeppa di tamarri molto arroganti da calmare a suon di legnate.
Visivamente Motorhead non è malaccio e presenta uno stile grafico vicino a DJ Boy di SEGA (1989), i personaggi e gli stage stilizzati sono davvero simpatici, nonostante le animazioni un po’ incerte risulta comunque gradevole.
Nota negativa invece per il sonoro. Passino gli effetti sonori scarni e minimalisti, ma i temi musicali sono davvero una delusione. Chi si aspetta i grandi successi della band britannica in stile chiptune rimarrà deluso dalla totale mancanza (o pessima realizzazione) di questi. Cosa non di poco conto visto che stiamo parlando di un gioco ispirato ad una band Metal (un dettaglio da poco…).
In ogni caso è impossibile non consigliarlo agli amanti del trash e a chi cerca un titolo a tratti surreale. Un capolavoro non è, neanche un buon gioco… ma fa ridere e in fondo ci siamo affezionati. Stay Metal!
NOTA: sotto trovate il download alla versione rimasterizzata per PC di The Company, buon rutto libero!
DOWNLOAD Mothorhead PC version (in inglese)
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