Soul Nomad and the World Eater è uno di quei giochi poco conosciuti ma che tutti dovrebbero provare, a maggior ragione gli amanti dei giochi di ruolo strategici in stile giapponese. Il titolo in questione fu rilasciato nel 2007 da Nippon Ichi per la console Play Station 2. Il team giapponese non è certo nuovo al genere e può sfoggiare nel suo portfolio lavori del calibro di Disgaea, La Pucelle: Tactics e Phantom Brave; veri e propri gioielli per gli amanti degli strategici a turno.
Lo stile Nippon Ichi traspare fin dalla prima schermata di gioco con il suo design in puro stile anime, fatto di personaggi stilizzati e dalle curve generose, capaci di suscitare subito simpatia. La storia ci vedrà nei panni di un umano (sarà possibile scegliere tra maschio e femmina) fuso con il potente Gig, leader dei World Eater, il quale è rinchiuso in una spada incantata. Ed è proprio su questa doppia faccia che si svolgono tutte le vicende della storia. Se da una parte l’eroe è il classico personaggio buono disposto ad aiutare tutti, dall’altra parte Gig interviene puntualmente con uscite politicamente scorrette, estremamente godibili e originali. Anche i poteri del nostro beniamino dipendono da Gig. Tuttavia il ruolo principale resterà quello di costruire gruppi efficaci contro qualsiasi evenienza, ed è anche la parte più interessante del gameplay.
Soul Nomad è forse il gioco più particolare del suo genere dell’epoca 128 Bit, riuscendo a proporre qualcosa di nuovo rispetto ai vecchi trascorsi della Nippon Ichi, capace così di essere unico nel suo genere. Infatti a differenza di un normale GDR strategico a turni potremo mandare sul campo di battaglia vere proprie unità fatte di svariati personaggi e totalmente personalizzabili. Avremo per questo a disposizione una grossa gamma di mestieri come soldati, maghi e arcieri; non mancano anche nemici più stravaganti come piante carnivore, polipi giganti e angeli. Ognuno dei quali dispone di proprie caratteristiche e capacità. E qui entra in gioco la nostra bravura nel creare unità coerenti e capaci di attaccare i plotoni nemici con ordine, astuzia e compattezza. Infatti non basta assumere le categorie più forti per avere la meglio in guerra, ma dobbiamo ponderare la nostra scelta su variabili non trascurabili. Una di queste è sicuramente la posizione dei personaggi. Avremo tre distanze da tenere in considerazione: quella al fronte, quella media e quella sulla difensiva. Ogni classe darà il meglio di se in una determinata posizione, ad esempio il mago è meglio posizionarlo centrale mentre un guerriero nella parte frontale.
A complicare tutto (ma anche a dare più pepe al gameplay) ci sono le piattaforme dove possono essere posizionati i personaggi. Al di là di svarianti pro o contro determinati dal terreno esse sono infatti gestite casualmente. Idea molto maligna ma anche efficace per stimolarci a creare strategie adeguate, calcolando vari compromessi con i propri membri a disposizione. In più questo ci obbliga a tenere nel gruppo una grande varietà di classi in modo da non farci trovare impreparati. Insomma come avrete intuito Soul Nomad è un prodotto diverso, qualcosa di unico, a metà strada tra un Tactics Ogre e il leggendario Dragon Force.
Un gioco strategico con una componente RPG massiccia, capace di farci riflettere e ragionare ad ogni minima scelta. Un titolo assolutamente da riscoprire per ogni appassionato di videogiochi giapponesi.
Link approfondimento:
Info sul gioco (Wikipedia, inglese)
NIS America (Sito ufficiale, inglese)
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