Ragazze rockettare, riff Metal e botte da orbi in meccaniche beat em up. Fantastico, finalmente un gioco che racchiude le uniche tre cose per cui vale la pena vivere!
Peccato che il risultato non poteva (prevedibilmente) essere peggiore. Rock Zombie è sicuramente uno dei titoli più trash degli ultimi anni. Ma per una volta il risultato sembra anche voluto a differenza dell’orrido Ride To Hell Retribution (Cosa? Non l’avete mai sentito nominare? Meglio così, fidatevi!).
Quaternion Studio (alias Miguel Jose Garcia Corchero) non si è risparmiato nulla e dal suo cilindro ha tirato fuori di tutto: zombie, sangue, musica rock, ragazze mezze nude, chitarre e pseudo fumetti. Il tutto movimentato da una giocabilità estremamente arcade, ispirata a titoli del calibro di Final Fight e Streets of Rage.
Quaternion Studio (alias Miguel Jose Garcia Corchero) non si è risparmiato nulla e dal suo cilindro ha tirato fuori di tutto: zombie, sangue, musica rock, ragazze mezze nude, chitarre e pseudo fumetti. Il tutto movimentato da una giocabilità estremamente arcade, ispirata a titoli del calibro di Final Fight e Streets of Rage.
Certo, dimenticatevi l’eccelsa realizzazione tecnica del titolo Capcom o di quello SEGA, qui ci troviamo di fronte ad un beat em up con una grafica 3D estremamente povera, in grado di sfigurare anche paragonandolo alle produzioni della prima Play Station o del mai troppo compianto SEGA Saturn. Le animazioni sono poco fluide e i modelli dei personaggi appaiono granitici ed inespressivi, aggravando il loro non già eccelso character design.
La storia è blanda e segue fedelmente l’impronta trash dell’intero concept. Il gioco racconta le vicende della band Rock Zombie, composta da tre giovani ragazze dall’aria smorta, le quali dovranno affrontare orde di zombie… ok, wow, insomma, niente di prevedibile eh… .
La narrazione di questa appassionata trama è tra l’altro lasciata a delle pseudo strisce di fumetti, tutte però realizzate “screeshottando” la grafica del gioco (certo, perché disegnarle da zero quando si possono riciclarle dal motore grafico?).
La narrazione di questa appassionata trama è tra l’altro lasciata a delle pseudo strisce di fumetti, tutte però realizzate “screeshottando” la grafica del gioco (certo, perché disegnarle da zero quando si possono riciclarle dal motore grafico?).
Rock Zombie non si smentisce su nulla e offre così anche una giocabilità davvero scadente. Oltre a collisioni e interazioni con lo scenario praticamente inesistenti, le tre donzelle del gioco dispongono di un numero esiguo di attacchi. Possono sferrare colpi utilizzando come arma la chitarra ed effettuare attacchi speciali da distanza. Niente prese, niente combinazioni, niente armi secondarie… insomma, sarà richiesto di premere quasi sempre a ripetizione il tasto X, disattivando così il cervello (d’altronde se abbiamo deciso di perderci dietro del tempo ce lo meritiamo, mi sembra anche giusto).
Qualche diversivo comunque c’è, anche se nulla di rilevante, non mancano le solite scorrazzate in moto e le classiche trappole sparse alla cieca qui e la per gli stage.
Meglio invece per quello che concerne i segreti, raccattando monete potremmo sbloccare interessanti contenuti extra, come chitarre e costumi nuovi. Non mancano nemmeno gli achievements, ammesso di aver davvero la voglia di completarli tutti.
Meglio invece per quello che concerne i segreti, raccattando monete potremmo sbloccare interessanti contenuti extra, come chitarre e costumi nuovi. Non mancano nemmeno gli achievements, ammesso di aver davvero la voglia di completarli tutti.
Bè, ma almeno un gioco chiamato Rock Zombie avrà un sonoro da paura vi starete domandando.
Prima cosa: dimenticatevi gli effetti sonori, praticamente irrilevanti, se non fastidiosi o addirittura mancanti.
Seconda cosa: le musiche non appaiono particolarmente originali, anche se certe soluzioni sono decisamente azzeccate; tuttavia i “riffoni” ripetuti all’invero simile, uniti alla giocabilità di per sé già alienante, mandano qualsiasi giocatore in uno stato di semi trance, riuscendo così a far apprezzare, forse involontariamente, la musica di sotto fondo. Decidete voi se questa è una cosa positiva o meno.
Prima cosa: dimenticatevi gli effetti sonori, praticamente irrilevanti, se non fastidiosi o addirittura mancanti.
Seconda cosa: le musiche non appaiono particolarmente originali, anche se certe soluzioni sono decisamente azzeccate; tuttavia i “riffoni” ripetuti all’invero simile, uniti alla giocabilità di per sé già alienante, mandano qualsiasi giocatore in uno stato di semi trance, riuscendo così a far apprezzare, forse involontariamente, la musica di sotto fondo. Decidete voi se questa è una cosa positiva o meno.
Dopo aver detto tutto questo ci credete che Rock Zombie ci ha divertito?
Sì, perché poco importa se è realizzato da cani, se il suo stile è così kitsch da far vomitare. Poco importa anche che basta saper premere un bottone per andare avanti. Rock Zombie non può non suscitare ilarità e un certo senso di nostalgia su tutti gli amanti del genere beat em up, qui estremizzato alla follia.
Sì, perché poco importa se è realizzato da cani, se il suo stile è così kitsch da far vomitare. Poco importa anche che basta saper premere un bottone per andare avanti. Rock Zombie non può non suscitare ilarità e un certo senso di nostalgia su tutti gli amanti del genere beat em up, qui estremizzato alla follia.
Forse non vale i suoi 4,99€ e tanto meno entrerà nella storia dei migliori indie game, ma di sicuro, nonostante tutto, riesce a divertire e a farsi (quasi) perdonare.
Inoltre, gli amanti del trash troveranno in Rock Zombie una vera e propria enciclopedia di spunti di pessimo gusto, al limite del surreale. Praticamente un cult.
Inoltre, gli amanti del trash troveranno in Rock Zombie una vera e propria enciclopedia di spunti di pessimo gusto, al limite del surreale. Praticamente un cult.
Link:
Compra ora Rock Zombie (tramite Desura, sito e gioco in inglese)
Pubblicità:
0 commenti:
Posta un commento